Fenitoina (dosaggio)
La fenitoina è un farmaco antiepilettico che inibisce la diffusione dell'attività convulsiva nella corteccia motoria cerebrale: stabilizza la soglia promuovendo la diffusione del sodio dai neuroni. Viene utilizzato anche come antiaritmico, in quanto stabilizza le cellule del miocardio.
La fenitoina è controindicata nei pazienti con ipersensibilità alle idantoine, bradicardia sinusale, blocco sinoatriale, blocco atrioventricolare di 2° e 3° grado e sindrome di Adams-Stokes.
PRECAUZIONI
Occorre prestare attenzione prima di prescrivere la fenitoina negli anziani. Anche nei pazienti con insufficienza epatica, ipotensione o insufficienza cardiaca grave.
La fenitoina può causare osteomalacia, iperglicemia, iperplasia, emorragia gengivale, leucopenia e, se usata prima del parto, emorragia materna o neonatale.
Durante il trattamento con fenitoina, evitare l'assunzione di alcol. Durante il trattamento, monitorare i livelli sierici del farmaco per verificare il rischio di tossicità. Esiste anche un rischio di tolleranza e dipendenza, nonché di ideazione e comportamento suicidario, pertanto il trattamento deve essere interrotto gradualmente.
Se compaiono sintomi o segni della sindrome di Steve Johnson e della necrolisi epidermica cronica (eruzione cutanea progressiva con vesciche o lesioni della mucosa), interrompere il trattamento.
Non somministrare per via intramuscolare, poiché esiste il rischio di irritazione e infiammazione dei tessuti nel sito di iniezione. Occorre prestare attenzione al metodo di somministrazione.
Monitorare i segni vitali e l'elettrocardiogramma durante l'infusione di fenitoina.
EFFETTI SIDERALI
Nistagmo, atassia, disturbi del linguaggio, confusione mentale, vertigini, insonnia, nervosismo transitorio. Nausea, vomito, costipazione. Eruzione morbilliforme o scarlatta. Trombocitopenia, leucopenia, granulocitosi, agranulocitosi, pacitopenia. Iperplasia gengivale.
Se somministrato per via endovenosa, possono verificarsi anche altre reazioni avverse più gravi, come: gravi reazioni cardiotossiche con depressione della conduzione atriale e ventricolare e fibrillazione ventricolare, periarterite nodosa; irritazione locale, infiammazione, ipersensibilità, necrosi ed escoriazione nel sito di somministrazione.
INTERAZIONI TRA FARMACI
I livelli sierici di fenitoina sono aumentati da: cloramfenicolo, dicumarolo, disulfiram, tolbutamide, isoniazide, fenilbutazone, salicilati, clordiazepossido, fenotiazine, diazepam, estrogeni, etossimide, alotano, metilfenidato, sulfonamidi, trazodone, amiodarone, fluoxetina e succinimidi.
I livelli sierici di fenitoina possono essere diminuiti da: carbamazepina, reserpina, diazossido, acido folico e sucralfato.
I livelli sierici di fenitoina possono essere aumentati o diminuiti da: fenobarbital, acido valproico e valproato di sodio.
Esiste il rischio di crisi epilettiche se prescritto in concomitanza con antidepressivi triciclici.
In caso di somministrazione concomitante di lidocaina, può verificarsi un'eccessiva depressione cardiaca.
La fenitoina diminuisce l'efficacia di: corticosteroidi, anticoagulanti cumarinici, contraccettivi orali, chinidina, vitamina D, digitossina, rifampicina, doxiciclina, estrogeni, furosemide e teofillina.
La fenitoina potenzia la depressione del sistema nervoso centrale (SNC) causata dall'alcol e da altri depressori del SNC.
NOMI COMMERCIALI
- Epanutin ®
- Synergin ®
Geni analizzati