Lansoprazolo (Dosaggio)

Il lansoprazolo è un farmaco inibitore della pompa protonica che agisce riducendo la produzione di acido nel succo gastrico. Viene utilizzato per il trattamento di patologie come l'ulcera duodenale e gastrica, il reflusso o l'Helicobacter pylori. Viene metabolizzato dal CYP2C19, pertanto l'analisi della presenza di alcune varianti genetiche può aiutare a scegliere la dose terapeutica più appropriata.

Il lansoprazolo è un antibiotico appartenente alla famiglia dei cosiddetti PPI ("inibitori della pompa protonica") utilizzato nelle infezioni gastriche come quelle causate dal batterio Helicobacter pilory.

Il suo meccanismo d'azione è quello di inibire la secrezione di acido nello stomaco legandosi alla pompa protonica nella cellula parietale gastrica, inibendo il trasporto di H + al lume gastrico.

Quando viene prescritto il lansoprazolo, si deve prestare estrema cautela se si sospetta che il paziente possa presentare tumori gastrici maligni e si raccomanda di escludere questo farmaco in caso di tali tumori.

L'ingestione di lansoprazolo ha alcuni effetti collaterali come mal di testa, vertigini, nausea, diarrea, mal di stomaco, costipazione, vomito, flatulenza, secchezza delle fauci o gola, aumento degli enzimi epatici , orticaria, prurito, eruzione cutanea, affaticamento e polipi gastrici benigni.

Inoltre, esistono interazioni farmacologiche con altri farmaci. Evita l'associazione con ketoconazolo e itraconazolo.

Il lansoprazolo riduce la concentrazione plasmatica di teofillina, è necessario prestare attenzione.

La fluvoxamina ha aumentato la concentrazione plasmatica di lansoprazolo, si raccomanda una riduzione della dose. Il lansoprazolo produce una concentrazione plasmatica ridotta da rifampicina e H. perforatum.

Si raccomanda il dosaggio di antiacidi e sucralfato dopo l'assunzione di lansoprazolo.

NOMI DEL MARCHIO

  • Estomil ®
  • Lansoprazol ®
  • Lanzol ®
  • Monolitum ®
  • Opiren ®
  • Pro Ulco ®
  • Protoner ®

Sintomi

L'iniezione di trastuzumab può provocare effetti collaterali: febbre e brividi legati alla perfusione (interrompere il trattamento e continuare quando si risolve), astenia, mal di testa, insonnia, nausea, vomito, tosse, dispnea, rinite, sinusite, ipotensione. Può anche causare alterazioni ventricolari e insufficienza cardiaca congestizia. Raramente, possono verificarsi gravi effetti collaterali come dispnea, ipotensione, broncospasmo, distress respiratorio, orticaria e angioedema durante o entro 2,5 ore dall'inizio dell'infusione. Usato in combinazione con le antracicline, aumenta il rischio di cardiotossicità.

Geni analizzati

CYP2C19

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